Allevare
il Diamante di Gould
Chloebia Gouldiae
Quando nel 1991 abbiamo cominciato ad
allevare i diamanti di Gould, ci siamo forse montati un po' la testa in quanto
dalle due coppie acquistate, una ha riprodotto ed allevato
3 splendidi piccoli, due maschi, un testa rossa ed un testa gialla, ed una
femmina a testa nera.
Questi soggetti alle mostre dell'anno 1992 hanno sbaragliato la concorrenza: 5
mostre: 4 primi, 4 secondi posti, un campione di razza, il testa gialla e 1
terzo posto, la femmina.
Hanno poi partecipato ai campionati regionali quell'anno ad Intra sul lago
Maggiore, ma a causa della non ottimale gestione termica della mostra, i miei
soggetti hanno perso molte piume conquistando comunque ancora un terzo posto.
I risultati conseguiti oltre a stupire me stesso per la facilità con cui errano
arrivati, hanno scioccato e non poco gli altri 2 allevatori della mia
associazione che da molti anni allevavano questa specie con risultati
altalenanti spesso dovuti a quello che io ho sempre chiamato il coefficiente di piacciosità del giudice nei confronti del soggetto.
E' nato così un forte interesse da parte degli stessi su come ero arrivato a
tanto, la riproduzione e l'allevamento in purezza dei diamanti di Gould, in
quanto gli stessi asserivano che questa specie non era in grado di allevare e
non si poteva fare a meno delle balie, i passeri del Giappone.
Premetto che non avendo esperienza la cosa era successa per il poco tempo a
disposizione, ovvero quando mi sono accorto che la femmina covava non avevo
spostato le 4 uova presenti, poiché ero in attesa di ulteriori uova, in quanto
la deposizione precedente era stata di ben 8 uova, tutte chiare.
Io, inesperto, attendevo le altre.
Dopo 10/12 giorni, non ricordo bene, aprendo il nido per spostare le uova ho
visto, con non poco stupore, i tre nati, tutti con i gozzi pieni che penso
avessero almeno due giorni e li ho lasciati con i genitori.
Era stato sfatato, al contrario di quanto mi
aveva detto l'allevatore che me li aveva forniti, la diceria che i Gould non
allevano in purezza; certo non tutte le coppie allevano benissimo ma in
condizioni ambientali adatte, almeno negli accoppiamenti tra ancestrali non ho
quasi mai avuto delusioni eccessive, utilizzando opportunamente alcune avvertenze.
Personalmente sono contrario all'utilizzo di balie, perché se è vero che il
numero di soggetti che ogni anno si possono allevare è decisamente superiore,
da quanto da me osservato i soggetti dati a balia, risultano essere meno
fecondi, meno longevi ed in particolare più lenti e delicati durante il
rimpiumo.
Non dico comunque di negarne l'uso ma è una tecnica che considero solo in casi
estremi, i soggetti allevati dai genitori o qualche volta da altri Gould
crescono meglio, sono più fecondi, di solito migliori di taglia e di colore.
I soggetti che hanno per lo più dominato nelle mostre erano e sono allevati dai
genitori.
Dal punto di vista alimentare il diamante
di Gould non é esigente, come base possono andare bene i vari misti per esotici
del commercio con l'aggiunta di scagliola; io aggiungo anche altri semi di
erbacee prative che raccolgo vicino a casa, quali possono essere il tarassaco,
il centocchio ed altre, in alternativa si può loro fornire quelli che sono
comunemente chiamati semi condizionatori germogliati oppure bolliti .
Le spighe di panico sono graditissime, non bisogna invece esagerare con i
pastoncini almeno nel periodo estivo, in quanto fermentando possono facilmente
causare delle turbe digestive che possono essere anche letali, di norma io do
loro il pastoncino nel periodo di riposo non più di un giorno la settimana.
Quando è stagione fornisco loro anche i frutti del sambuco ed altre bacche che
raccolgo nel bosco, utili in particolare il sambuco perché oltre a vitamine
contiene dei carotenoidi che ravvivano il colore in particolare dei testa rossa;
per chi ha intenzione di presenziare a mostre deve fare attenzione in
particolare ai petto bianco per evitare che possano sporcarsi le candide piume
del petto.
Frutta, la classica mela è bene fornirla, se si fornisce insalata, non sempre
è appetita, evitare la lattuga e consimili, fornire cicoria o tarassaco, sempre
ben lavata ed asciutta.
Nel periodo riproduttivo è opportuno integrare la dieta con proteine animali,
per chi ha voglia di cercarle sotto le pietre del giardino, sono ottime le uova
di formica, che però sodo difficili da reperire fresche al momento delle cove.
Sono solito raccoglierle nei mesi da aprile a giugno, quando sono in gran
numero, congelarle per averne a disposizione quando più è il caso.
In alternativa, è possibile utilizzare le tarme della farina sminuzzate in
piccoli pezzi, costano care e sono disponibili nei negozi specializzati.
Altra alternativa a bassissimo costo, reperibile nei negozi di pesca, sono i
cagnotti, le larve della mosca da carne, è bene somministrarli dopo preventivo
taglio della testa il puntino nero presente ad una delle estremità, in quanto
se ingeriti interi potrebbero danneggiare gravemente l'apparato digerente con
esiti infausti.
Per gli appassionati anche di pesca, possono pregare la moglie di conservare le
uova che eventualmente trovano pulendo le femmine di pesce anche il caviale va
bene ma non conservato sotto sale.
Chi segue queste note può limitare drasticamente l'uso di preparati
polivitaminici, in quanto sono già compresi tutti i principali elementi
nutrizionali inoltre a mio avviso sono di dubbia efficacia.
Chi come me ha poco tempo a disposizione dovrà per forza ricorrere all'uso dei
polivitaminici, non esagerando però, nel periodo di riposo è sufficiente un
paio di giorni al mese, nel rimpiumo è bene duplicare i giorni; l'eccessivo uso
può essere dannoso, la ipervitaminosi è tanto dannosa quanto la avitaminosi.
Per concludere l'argomento alimentazione, ai Diamanti della signora Gould, oltre
al solito osso di seppia, e bene non lasciare mai mancare il " grit "
al quale è bene miscelare in parti uguali,carbone vegetale.
Tenendo presente che essi prediligono un
clima caldo umido l'ambiente nel periodo di riposo non è determinante, possono
benissimo nel periodo estivo alloggiarli in una voliera esterna preferibilmente
chiusa da tre lati.
Il periodo più critico è quello della muta in cui specialmente se allevati
dalle balie sono sensibilmente più delicati.
La muta per quelli che riproducono secondo il mio schema finisce entro il mese
di maggio.
Per quanti preferiscono tenerli all'interno, sono da evitare le correnti d'aria,
i Gould, e questo è un altro mito che bisogna sfatare, resistono bene alle
basse temperature, non ovviamente sotto lo zero, ma sopportano come quasi tutti
gli uccelli in cattività male le correnti d'aria.
I soggetti che devono uscire per le mostre, finché non si sono svolti i
campionati regionali e, quando sono veramente belli, i campionati italiani ed
eventualmente i mondiali, solitamente metà novembre i primi, metà dicembre i
secondi, gennaio gli ultimi sono tenuti in ambiente rigorosamente non
riscaldato.
In queste condizioni alle mie latitudini, la temperatura scende spesso a
8°-10° C.°.
Per la riproduzione dei Gould ritengo sia
molto importante la scelta dell'ambiente .
Il sito deve avere preferibilmente una umidità abbastanza elevata (75% - 80% )
e se si opta per la riproduzione in purezza, ovvero senza l'uso di balie, una
temperatura durante il giorno non inferiore ai 20° C. meglio ancora 24° C., la
notte è bene che scenda di qualche grado, per favorire il pernottamento della
coppia nel nido.
Bisogna tenere presente che l'accoppiamento dei Gould avviene nel nido .
Importante è fornire un giorno prolungato, utilizzando uno dei tanti alba
tramonto elettronici del commercio, io consiglio almeno dodici ore di luce, non
è importante che sia molto intensa, e va fornita gradualmente aumentando le ore
di luce poco per volta.
Per la riproduzione utilizzo le solite gabbie da 55-60 cm.,con fondo gabbia di
sabbia di fiume non troppo fine accuratamente lavata e trattata con "
Lisoform o Steramina.G " e quindi risciacquata, utile insieme al "
grit " ed al carbone vegetale che va lasciato ai Gould a disposizione tutto
l'anno per favorire la digestione; si ricordi che negli uccelli lo stomaco non
è a sintesi chimica come nei mammiferi, ma ha una funzione di triturazione
delle sostanze ingerite .
Verso la metà di agosto faccio il trattamento pre cova costituito da due giorni
in cui fornisco acqua con il " Furazen " un prodotto composito in
normale vendita presso i negozi specializzati per il controllo di eventuale
salmonellosi, infezione abbastanza comune in tutte le specie aviarie, dopo un
paio di giorni di vitamine, utilizzo il " Tutto Vitamine " procede ad
un trattamento vermifugo, il prodotto solitamente usato è il "
Sverminol T. " contemporaneamente solo alle femmine comincio a fornire il
pastoncino addittivato con semi germinati o semi bolliti che con l'apporto
elevato di sostanze nutritive e vitamine naturali favorisce il rinforzo dei
soggetti.
Ai maschi invece do solo semi germinati, vanno sostituiti ogni giorno in quanto
hanno la tendenza ad irrancidire e formare muffe .
Formo normalmente le coppie per la riproduzione nel mese di settembre,
cominciando dalle femmine che il becco comincia a virare al nero ed i maschi
più in forma, anche loro il becco diventa con la punta ed i bordi rosso per i
testa rossa ed i testa nera e color giallo ocra per i testa gialla.
Osservando i maschi si potrà notare che cominciano quasi subito a fare la danza
d'amore, con il corpo in posizione eretta saltellano sul posatoio, emettendo un
debole canto.
Dopo una decina di giorni per favorire l'affiatamento della coppia, appendo alle
gabbie il nido a cassetta chiusa, per l'imbottitura uso la fibra di cocco.
Solitamente il maschio comincia subito a preparare il nido e dopo una decina di
giorni compaiono le prime uova.
Per chi decide di riprodurre in purezza si consiglia di non lasciare più di 5
al massimo 6 uova, pena la mancata nutrizione dei piccoli nati per ultimi.
Le uova in eccesso possono essere messe nel nido di quelle coppie che ne
avessero solo quattro oppure, e questo è solitamente uno dei pochi casi in cui
io faccio uso delle balie, li metto sotto i passeri del Giappone.
Per quanti optassero per la riproduzione con le balie e bene levare giorno per
giorno le uova, riporle in luogo fresco, protette dalla luce intensa, e farle
ruotare almeno due volte al giorno.
Con lo scopo di favorire la rotazione sistemarle in una piccola scatola con un
sottofondo di semi; vanno poi messi sotto i passeri entro una decina di giorni
al massimo.
Nell'una e nell'altra ipotesi quelle fecondate schiuderanno dopo 14-15 giorni;
per favorire la schiusa e utile verso il 12-13 giorno mettere a disposizione dei
genitori adottivi o meno il bagnetto, preferibilmente con acqua tiepida.